REDIGGING THE OLD WELLS

by Vittorio Vitalone

He began to dig with much sadness in his heart. In order to ruin him, his enemies refilled with earth all his wells, the same wells that many years earlier his father had dug. The damages were very great. How would the animals be able to satisfy their thirst? With what could the fields be irrigated? What would his people drink? He was a very rich man, but in that arid region one could not buy water, not even if he was to pay for it in gold. Thus, there remained only one thing to do: put his hands to the spade and remove the debris in order to find that pure water which all needed. The work was difficult; the discontented slithered among the workers and at times brawls broke out. And the water was not found. But he would not be discouraged and, notwithstanding all, he continued to dig.

Just about when everyone no longer believed it could happen, a gushing of fresh and pure water came to the parched land. They refound water. Their work and their exhaustion had not been useless. This beautiful narrative can be read in the book of Genesis, chapter 26. It tells us how Isaac, desiring to find water, went to redig those wells which before him his father Abraham had dug. It is fairly easy to imagine Isaac and his servants as they were digging, removing the mold and the rocks in their search for that water that was so important to them. Also Jesus spoke of a fresh and pure water that would gush out of our hearts: "If any man is thirsty, let him come to me and drink ..." (John 7:37). But like those old wells, also upon Christ and His message there have accumulated, during the course of the centuries, debris, rubble, and rocks. The pure and simple Christianity of the Gospel has been transformed into a thousand denominations, which often struggle among themselves, each with its dogmas, its precepts, and its traditions. However, faithful men, not only of today, have wanted to go upstream. Not contented with the polluted waters from the outlets, they went on to the source and rediscovered the purity of Christ's message, just as He had taught and as it had been handed down from the Apostles in the Gospels.

Paul of Tarsus in his letters helps us to remember also that the church is not of Peter, or of Paul, or of Apollos (1 Corinthians 1:12), or of any other great man. The church is Christ's. We, on our part, desire to be that CHURCH OF CHRIST, not as a label or as a denomination, but as those who live out the essentials of its practices. "Redigging the Old Wells" is also the title of a book that, after a long roaming about, has finally reached its destination and is ready to be distributed among Italian brethren. It narrates the history of the Restoration Movement and of those men who, at the beginning of the 19th century, wanted to rediscover and restore original Christianity. As the author says, "The purpose of this book is to establish the principle of undenominational Christianity and to examine the difference between theory and practice of those who strive to be just Christians."

We really hope that, through the reading of this book, many of us will ask ourselves what we are doing in Italy, in our congregations, to return to the source and to restore original Christianity. The Lord help us to remember all those who, with an unbending passion for two thousand years, have given their lives to God's cause. We, like Isaac and like the Christians who have preceded us, want to dig in the old wells to discover that which many consider has been lost. And we will continue to do it, day after day, sustained by a faith that pushes us on to find that "pure water," for only it alone can satisfy our thirst.

From CHIESEinFORMA, October 1997, Vol. 01, Num. 07
Published and distributed by: Paolo Di Luca

RISCAVANDO VECCHI POZZI

di Vittorio Vitalone

Aveva cominciato a scavare con molta tristezza nel cuore. I suoi nemici per danneggiarlo avevano riempito di terra tutti i suoi pozzi, quegli stessi pozzi che aveva, molti anni prima, scavato suo padre. Il danno era stato grandissimo. Come si sarebbero dissetate le bestie? Con che cosa avrebbero irrigato i campi? Cosa avrebbe bevuto la sua gente? Era un uomo molto ricco ma in quella regione arida l'acqua non si poteva comprare, neanche a peso d'oro. Non rimaneva, allora, che una cosa da fare: mettere mano alla vanga e rimuovere i detriti, per ritrovare quell'acqua pura di cui tutti avevano bisogno. Il lavoro era difficile, il malcontento serpeggiava tra i suoi uomini, talvolta si accendevano delle risse. E l'acqua non si trovava. Ma lui non si lasciava scoraggiare e, nonostante tutto, continuava a scavare. Finche', quando ormai nessuno ci credeva piu', uno zampillo di acqua fresca e pura venne su dalla terra riarsa. Avevano ritrovato l'acqua. Il loro lavoro, la loro fatica non era stata inutile.

Questa bellissima storia si puo' leggere nel libro di Genesi al capitolo 26. Essa ci narra di come Isacco, desideroso di trovare dell'acqua, ando' a riscavare quei pozzi che prima di lui, suo padre Abramo aveva scavato. E' suggestivo immaginarsi Isacco e i suoi servitori che scavano, rimuovendo terriccio e pietre alla ricerca di quell'acqua cosi' importante per loro. Anche Gesu' parlo' di un'acqua che sarebbe sgorgata fresca e pura dai nostri cuori: "Se qualcuno ha seta, venga da me e beva ... " (Giovanni 7:37).

Ma come in quei vecchi pozzi anche sul Cristo e sul suo messaggio si sono accumulati, nel corso dei secoli, detriti, polvere, pietre. Il cristianesimo puro e semplice del Vangelo si e' trasformato in 1000 denominazioni, spesso in lotta tra di loro, ognuna con i suoi dogmi, i suoi precetti, le sue tradizioni. Uomini fedeli, non solo da oggi, hanno pero' voluto risalire la corrente e non accontentandosi dell'acqua inquinata della foce, sono risaliti fino alla fonte riscoprendo la purezza del messaggio di Cristo, cosi' come Lui lo aveva insegnato e come e' stato tramandato dagli Apostoli nei Vangeli. Paolo di Tarso nelle sue lettere ci ricorda inoltre che la Chiesa non e' di Pietro, di Paolo, di Apollo (1Corinzi 1:11) o di qualunque altro grande uomo. La chiesa e' di Cristo.

Noi, da parte nostra, desideriamo essere quella CHIESA DI CRISTO, non come etichetta o denominazione ma nell'essenza della sua prassi.

"Riscavando Vecchi Pozzi" e' anche il titolo di un libro che, dopo lungo peregrinare, e' giunto alla meta e sta per essere diffuso tra i fratelli in Italia. Ci narra la storia del Movimento di Restaurazione che all'inizio del XIX secolo volle riscoprire e restaurare il cristianesimo delle origini. Come dice l'autore: "Lo scopo di questo libro e' di stabilire il principio del cristianesimo adenominazionale e di esaminare il divario tra teoria e pratica in coloro che cercano di essere solo cristiani." Ci auguriamo che, anche grazie alla lettura di questo libro, saremo in molti a domandarci cosa stiamo facendo in Italia, nelle nostre comunita', per ritornare alla fonte e restaurare il Cristianesimo delle origini. Il Signore ci aiuti a ricordare tutti coloro che, da duemila anni, con inflessibile passione, hanno dato le loro vite alla causa di Dio.

Noi, come Isacco e come i cristiani che ci hanno preceduto, vogliamo scavare in vecchi pozzi alla ricerca di cio' che molti considerano perduto. E continueremo a farlo, giorno dopo giorno, sostenuti da una fede che ci spinge a ricercare quell'"acqua pura" che sola puo' spegnere per sempre la nostra sete.

Da CHIESEinFORMA, Ottobre 1997, Vol. 01, Num. 07
Stampa e spedizione: Paolo Di Luca

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